Donne è arrivato l’arrotino
Quando, da bamboretto, le strade erano luogo di giochi e di avventure, uno degli spettacoli a cui potevamo assistere era quello del passaggio dell’arrotino. Grazie al trombone posizionato sul tettino, lo sentivi arrivare a metri e metri di distanza. Quello che poi vedevi era un’ Ape, una Giardinetta, una 600 od altro mezzo simile, stracolmo di attrezzi e sormontato da una mola. L’artigiano alla guida sceglieva una posizione strategica della zona, si fermava e, come se declamasse un monologo teatrale, annunciava al popolo che era arrivato l’arrotino. E lì aspettava i clienti.
Un annuncio-slogan che ho risentito stamani, proprio in quella via Garibaldi (anzi corso) dove nacqui ieri l’altro e dove giocavo quando avevo i calzoni corti all’inglese. “Donne è arrivato l’arrotino e l’ombrellaio“… e giù un elenco di servizi a domicilio che, per una società sempre più “usa e getta e non riparare” sono un vero gesto rivoluzionario.
A differenza dei ricordi passati l’auto era una piccolissima Smart nera ed il famoso annuncio si diffondeva, a tutto volume nell’aria, direttamente dall’impianto interno. La mola chissà dove era nascosta…
Gli anni passano, qualcosa cambia, qualcosa resta.