La confessione
Mi è capitato, per caso, di vedere in tv “Le confessioni“, film del 2016 interpretato, tra gli altri, da Toni Servillo, Daniel Auteuil, Connie Nielsen e Pierfrancesco Favino. Regia di Roberto Andò. Una pellicola non facilissima che ruota attorno al potere della finanza, alle commistioni con la politica, alle ingiustizie sociali ed al disprezzo per i più deboli ed i più poveri.
Servillo è un monaco celestino, invitato in un bellissimo albergo tedesco, dove, per un G8, si ritrovano i ministri dell’economia che, all’insaputa di tutti, stanno per approvare una manovra segreta che avrà conseguenze pesanti e drammatiche per molti paesi. Tra gli ospiti “esterni”, oltre al monaco, ci sono anche una scrittrice ed un musicista. A coordinare la riunione il direttore del Fondo monetario internazionale (Daniel Auteuil) che, la prima sera del summit, chiama il monaco per confessarsi e, subito dopo, suicidarsi.
A tavola, durante la cena di apertura, è lui che ad un certo punto, per la meraviglia dei presenti abituati a ben altri suoi interventi, racconta una barzelletta; “…la storia di un uomo che sta aspettando un trapianto di cuore. Gli dicono che è disponibile il cuore di un giovane di 25 anni in splendida forma e quello di un banchiere centrale di 86 anni. ‘Scelgo il secondo’, dice l’uomo. ‘E perchè?’. ‘Perché non è mai stato usato!‘”.
Ascoltandola mi è tornato alla mente lo “scalpore” causato, a luglio 2022 in occasione della cena della Stampa Estera in Italia, dalla barzelletta (la stessa) raccontata, a sorpresa, dal Presidente del Consiglio Mario Draghi. Curiosamente tra i tanti commenti ed articoli che ne seguirono, nessuno (perlomeno tra tutti quelli che ho letto ed ascoltato) fece riferimento a questa particolare circostanza che, se vogliamo, rapportandola alla realtà, potrebbe essere una clamorosa: “Confessione”.
(vedere il film per credere…)