Una storia di Carnevale
C’è una storia, tra le tante storie collegate al Carnevale, che vorrei raccontarvi. Lunedì scorso ero al Carnevaldarsena per presentare le premiazioni della “Prova del Polpo”, del “Trofeo Beppe Bugia” e per il conferimento (meritatissimo) a Regolo Micheli del “Cavalierato della Darsena 2023”. Una serata incredibile per la folla di persone, inaspettata, che stava letteralmente prendendo d’assalto le magnifiche cucine (viva i 150 volontari con il giubbetto giallo).
Sul palco al mio fianco c’è il bravissimo Abramo Butrichi che, di lì a poco, avrebbe concluso la serata affiancato dai “Baci e Ciaffate”. Saluti, qualche commento e siamo pronti. La scaletta prevede… mi blocco perchè davanti a me, sotto di me c’è una bella bambina vestita con il costume di un Pierrot Nero, con tanto di trucco e lacrima di ordinanza. Mi guarda ed avverto dentro una scintilla che riconosco e comprendo al volo. Dietro di lei, infatti, la mamma che, mentre riprende la scena con il telefonino, mi lancia segnali e mi dice qualcosa che non capisco per il volume della musica. Prendo una decisione ed un attimo dopo la bimba è con noi, tra cavi e strumenti. Insomma, per farla breve, la storia è questa…
Lei avrà quattro, cinque anni. Il costume, invece, ne ha 40. Un costume prezioso, indossato da generazioni, che ha trasmesso la passione e l’amore per il nostro Carnevale e la Città. Mi emoziono e mi commuovo quando le chiedo il nome… Matilde.
Questa è Viareggio, questo è il Carnevale.