Ci avete mai scritto qualcosa?
Chi lo riconosce? Chi, soprattutto, lo ha mai utilizzato? Ma, ricapitoliamo… Era il 3 novembre 1991, domenica. Ideammo e lanciammo, io ed il Maestro Adriano Barghetti, un’occasione per cercare di contrastare il diffuso dilagare dell’impalpabile noia quotidiana. L’anno prima, in occasione dei mondiali di calcio, la Italtel aveva messo in vendita il primo cellulare italiano. Si chiamava Rondine e pesava mezzo chilo. Sms, chat, gruppi, chiamate, videochiamate, social, ticche tocche e tacche erano oggetti e scenari da pagine di Asimov.
Decidemmo, così, di creare un’atmosfera all’interno della quale tutti potessero esprimere, spontaneamente, la propria voglia di sentirsi protagonisti e di confrontarsi ed interagire con gli altri. Lo facemmo inventando i “messaggi” in diretta. All’inizio della serata distribuivamo questi bigliettini con i quali, utilizzando pseudonimi (preludio ai nickname), si potesse dialogare, ci si potesse conoscere e, magari (è successo davvero a molte persone) innamorarsi.
Si scrivevano, si raccoglievano e, poi, si leggevano pubblicamente, tra una canzone e l’altra. Il successo fu, a dir poco, clamoroso. Dodici appuntamenti in totale, oltre 1500 messaggi caratterizzati da originalità, poesia, ironia, intelligenza e tanta fantasia. Un libriccino che ne raccoglieva i migliori ed una apparizione sul palco del Teatro Parioli di Roma per il “Maurizio Costanzo Show“.
Un’esperienza indimenticabile, un ricordo emozionante. Un’altro modo di essere, un’altra “epoca”, un’Atra Luna.
PS – Dal messaggio introduttivo a firma Stefania e Federica: “…Oggi non sarà mai uguale a domani, quindi, non rimandare… se puoi. Vivi e non ti illudere: c’è sempre tempo per stare a guardare“.