I bussatori
Immaginatevi di ritrovarvi, all’improvviso, negli anni venti del 900. Più precisamente, di abitare in qualche splendida zona dell’Inghilterra o dell’Irlanda. Ci siamo? Bene. State dormendo tranquilli nella vostra camera, impregnata dell’odore di cera proveniente dalle candele che riposano nelle bugie.
All’improvviso un rumore. Un battere alla porta sempre più forte ed invadente. Chi sarà? Calma, se dovete alzarvi per andare a lavorare, potrebbe essere un “bussatore”. Si, avete letto bene, un bussatore. Una vera e propria professione che caratterizzava l’attività quotidiana di coloro che si recavano presso le abitazioni della forza lavoro che, per svegliarsi, potevano contare, al limite, sul canto del gallo.
Muniti di un lungo bastone bussavano alle finestre sino a che “il destinatario del servizio” non si affacciava per porre fine alla “suoneria”. E se uno, come accade anche oggi ad ognuno di noi, voleva posticipare l’abbandono delle calde coltri? Semplice; pagando un bonus il bussatore rimaneva in strada per altri minuti e rinviava la sveglia un paio di volte. Buon giorno!