Il Carnevale di Viareggio
Il manifesto ufficiale, scelto per promuovere l’edizione del Carnevale di Viareggio 2022, stimola alcune riflessioni e considerazioni. Innanzitutto si torna al passato, dopo che per alcuni anni erano stati coinvolti autori contemporanei dalle più diverse caratteristiche e provenienza. Si pesca, ancora una volta, nella straordinaria produzione di un grande artista qual’è Uberto Bonetti. Una figura di respiro nazionale che tanto ha dato alla nostra manifestazione, e non solo.
Il disegno utilizzato è, infatti, un bozzetto ideato, ma non scelto, per la copertina di “Viareggio in Maschera 1934”, la rivista del Carnevale. Uberto, nato il 31 gennaio 1909, aveva solo 25 anni (21 quando fissò su carta le figure di Ondina e Burlamacco…). Era un giovane con tante energie, sogni, talento ed aspirazioni e, proprio per questo, riusciva a trasmettere quella vitalità e quei valori insiti in un Carnevale che stava scrivendo pagine importanti di una grande storia.
Perchè non farlo anche oggi? Perchè non puntare sui giovani, dando loro fiducia e spazio?
Tornando al disegno, che diventa manifesto, vediamo che non ci sono i carri, non c’è la componente principale della manifestazione che, negli ultimi anni, per tanti motivi, ha visto diminuire pericolosamente contenuti collaterali e partecipazione popolare.
Lo dimostra efficacemente il confronto che, appunto, possiamo fare mettendo fianco a fianco i programmi del 2022 e del 1934.
Allora, intanto, si partiva da una proposta versiliese, anzi della Riviera della Versilia. Una promozione che oggi ci sogniamo, purtroppo:
“Per le sue meravigliose pinete, per la vellutata spaziosa spiaggia, per le pittoresche Alpi Apuane, per le rare bellezze naturali, per i poetici tramonti, per la sua libertà la Riviera della Versilia è e sarà sempre la preferita” (sigh…).
I corsi mascherati sono tre; domenica 4, domenica 11 e martedì 13 febbraio, con un prologo, domenica 28 gennaio, tutto incentrato sul veglione “E’ Carnevale”, in programma al Margherita con premi e cotillon. La Festa è anche questa. Ci si maschera, si balla, ci si diverte, si vive collettivamente un’atmosfera che fa esplodere sentimenti ed emozioni. Come accade, del resto, la sera del primo corso quando, a partire dalle 21, ci si ritrova tutti in Piazza Vittorio Emanuele per “La Festa Danzante Notturna all’aperto”, la prima di una lunga serie.
“Nel Regno delle fate” (canzone ufficiale 1934, scritta da Maria Teresa Marchionni) nel periodo della festa non ci si ferma mai. Grandi e piccoli sono i protagonisti diretti di Feste, Festival, Veglioni, Veglionissimi, Balli (elegantissimi, goliardici, chic, colorati) e momenti attesi, preparati, desiderati, vissuti.
Per quanto concerne le costruzioni, invece, 5 sono quelle di prima categoria (vince il “Treno Popolare” di Francesco Francesconi), 6 di seconda, 10 mascherate in gruppo e ben 16 maschere isolate. A queste si aggiungono le 6 presenze in corso ad opera dei Dopolavoro delle province di Lucca, Livorno, Pisa, Arezzo e Firenze.
Era, insomma, una Festa vera, Festa di tutta la Città e per i turisti. Era (è) il Carnevale di Viareggio.