El Día de los Muertos
Oggi, per puro caso, ho avuto il piacere di entrare nella casa di un messicano. Mentre parlavamo, la mia attenzione si è focalizzata verso lo spazio occupato da un tavolino, accostato ad una parte della parete dove era appesa la bandiera che, fatta eccezione dello stemma, è identica a quella italiana.
Un tavolino sopra il quale erano posizionati fiori, cibo, frutta, maschere ed altre cose. Il tutto, in ossequio alla storia ed alle tradizioni di quel paese, collegato a “El Día de los Muertos“, il “Giorno dei morti”. Un momento dell’anno carico di significati e valori che ha origine precolombiana. Bellissima la storia che il padrone di casa mi ha raccontato; significativa ed emozionante la luce che illuminava i suoi occhi mentre le parole, una dopo l’altra, delineavano i contorni di un qualcosa di importante, custodito nel cuore. E’ stata, davvero, una bella esperienza che, nel pomeriggio, ho voluto sviluppare andando a scoprirne maggiori dettagli su wikipedia.
Il senso, in pratica, è questo; i defunti, le persone che hanno lasciato i sentieri terreni, i nostri cari vivono nel nostro ricordo e, grazie a questo, tornano periodicamente a farci visita. Una “presenza” che viene celebrata con musica, bevande e cibi tradizionali dai colori vivi, combinati a numerose rappresentazioni caricaturali della morte.
Durante la festa dei Morti si fa visita ai cimiteri e si adornano le tombe dei propri cari con candele, fiori, pane, vino e piatti speciali in onore degli antenati. Molti, addirittura, lasciano il letto libero per le anime dei defunti la notte del 1º novembre.
Per prepararsi agli importanti festeggiamenti e acquistare l’occorrente, vengono allestiti dei piccoli mercati di strada chiamati tianguis. Oltre agli alimenti, candele, incensi e fiori, si prendono anche i famosi striscioni messicani colorati con immagini ritagliate.
L’altare deve essere allestito facendo attenzione a rappresentare i quattro elementi: acqua, aria, terra e fuoco e viene solitamente collocato in salotto o sala da pranzo per la condivisione con tutta la famiglia. A volte gli altari vengono fatti di Poaceae (Graminacee) con tetti di palma o di foglie di banano usando i petali di tagetes erecta per fare un percorso dall’entrata all’altare per dirigere il cammino delle anime. S
La luce delle candele e il fumo del copale permette ai defunti di non smarrire la strada illuminando il loro cammino fino alla casa dei loro cari tra i vivi. L’essenza del sale, invece, è un ingrediente antichissimo e fondamentale, oltre a rappresentare il sapore della vita, permette ai defunti di proseguire il percorso nell’aldilà.
Una volta terminata la festa, dopo che l’anima dei defunti si è cibata dell’essenza degli alimenti, i resti vengono consumati dai familiari e amici vivi per ricordare il defunto e unire la famiglia.