Scusa Ameri…
Esattamente sessanta anni fa, il 10 gennaio 1960, dagli altoparlanti delle radio a valvole voci, che sarebbero diventate presto familiari, iniziavano a descrivere e raccontare le partite di pallone. Era l’esordio di: “Tutto il calcio minuto per minuto“, trasmissione cult che, negli anni settanta ed ottanta, quando c’era ancora la schedina e le partite si giocavano tutte allo stesso orario della stessa giornata (domenica), toccò anche punte di 25 milioni di radioascoltatori.
La prima puntata ufficiale vide collegati da Milano Nicolò Carosio per Milan-Juventus, da Bologna Enrico Ameri per Bologna-Napoli e da Alessandria Andrea Boscione per Alessandria-Padova. Lo studio centrale del programma si trovava originariamente nella sede Rai di Milano, in corso Sempione 27. La conduzione fu affidata a Roberto Bortoluzzi, che rimase in carica per ben ventisette annifino al suo pensionamento.
Altri tempi, altre emozioni. In casa o all’aperto (con l’avvento delle radioline), oppure in uno stadio con l’orecchio incollato al piccolo apparecchio (siamo nell’epoca pre auricolari), immaginavamo le azioni, vedevamo il colore delle maglie, rigorosamente dall’1 all’11, senza nomi e sponsor e con il portiere vestito di nero. Sentivamo il calore del tifo, saltavamo alla notizia di una rete, felici se a realizzarla era la nostra squadra, disperati se la palla la buttavano dentro gli avversari. Calcio giocato, calcio parlato, calcio sognato, calcio “rivissuto” per ore in pineta, sulle strade, nelle piazze o nei campetti di periferia.
Un appuntamento che, minuto dopo minuto, ci faceva battere forte il cuore.